Ho iniziato a fumare all’età di 18 anni. Fumavo almeno un pacchetto di sigarette al giorno. La marca era… tosta, in quanto a porcherie che inalavo. Tanto per intenderci, ero uno di quei fumatori che se alle 23:30 non avevo almeno 3 sigarette nel pacchetto, uscivo di casa per comperarle. Ho provato a smettere di mia spontanea volontà, ma la cosa mi rendeva nervoso, al punto che i miei colleghi d’ufficio mi supplicavano di fumare perché non mi sopportavano più. Nel 1999 ho sentito parlare per la prima volta del metodo adottato dall’Antismoking Center e ovviamente la cosa ha destato il mio scetticismo: un paio di lievissime scossette alle orecchie e tutto dovrebbe finire così? Eppure, già a quel tempo la percentuale di successo era alta e raggiungeva l’80%. Se avesse davvero funzionato, il costo del trattamento sarebbe stato ammortizzato in un paio di mesi. Quando mi sono presentato per il trattamento, ho espresso la mia perplessità alla collaboratrice del centro, la quale sorridendo mi disse solo: lei vuole smettere? Per come l’ho vissuto io, il trattamento potrebbe essere paragonato ad una seduta di agopuntura in versione moderna, dove al posto degli aghi viene impiegata una specie di penna allacciata ad una macchina, che invia delle lievissime scariche elettriche, quasi impercettibili. L’unica raccomandazione che mi venne fatta, era di non fumare nelle prime due ore dal trattamento, il tempo necessario affinché il ciclo della disgregazione fosse compiuto totalmente. Quando sono uscito dal centro mi ero prefissato che avrei fumato solo se veramente ne avessi sentito il bisogno fisico. Era una strana sensazione, passavano le ore e non provavo nessuno stimolo a dover accendere la sigaretta. Al pomeriggio sono andato al bar a bere un caffè. Mi sono sentito strano, perché in una mano tenevo la tazzina e l’altra, dove solitamente tenevo la sigaretta, era libera. Dal 29 luglio 1999 non fumo più e tantomeno mi infastidisce il fumo degli altri. Nemmeno l’alcool o il caffè contribuiscono a farmi sentire il bisogno di fumare. Beninteso, a me piaceva molto fumare e, in rarissime occasioni, ancora oggi, ho dei flash di qualche secondo, dove mi piacerebbe accendere una sigaretta, non per il bisogno fisico, ma per il semplice piacere di fumare, ma per ovvie ragioni non lo faccio. Oggi, per me il fumo è come avere in garage una Lamborghini e non poterla guidare… peccato non poterlo fare, ma tutto finisce li. Dopo circa un mese erano spariti quegli strani mal di gola alla mattina, così come i colpi di tosse isolati. L’assicurazione mi ha perfino diminuito il premio sulla mia polizza “rischio morte” e mia moglie non brontola più per il fumo in casa. Posso perfino sostenere con i miei figli che fumare è nocivo alla salute e pertanto glielo sconsiglio, senza il timore che mi pongano la classica domanda: ma allora perché tu fumi?
Andrea Rusconi